La Piazza della Pomposa, o più semplicemente “La Pomposa” per i modenesi, è uno degli scorci più suggestivi di Modena.
Di dimensioni modeste e con una caratteristica pavimentazione in sassi (attenzione con i tacchi!), è caratterizzata dalla presenza della Chiesa di Santa Maria della Pomposa, la cui canonica, abitata a suo tempo dal prevosto Ludovico Antonio Muratori, il padre della storiografia italiana, è ora diventata museo (Aedes Muratoriana).
Pomposa e movida
Placida e quasi sonnolenta durante il giorno, di notte la “Pomposa” si trasforma.
Con i suoi numerosi locali, diventa, con la contigua Via del Taglio, uno dei luoghi della movida modenese, cuore pulsante della vita nottura della città, frequentata soprattutto dai più giovani e dagli studenti universitari.
Curiosità
Il fonticolo dell’oste
In Pomposa zampilla una piccola fontana, nota come “il fonticolo dell’oste”, perché voluta e posizionata da Telesforo Fini.
Nel 1912, insieme alla moglie Giuditta, Fini aprì prima una bottega di gastronomia in Corso Canalchiaro, poi un ristorante che ebbe un immediato successo.
Gli altri ristoratori di Modena, invidiosi, misero in giro la diceria che Fini allungasse con l’acqua il Lambrusco che serviva ai propri ospiti.
L’oste fece quindi costruire una fontanella alla Pomposa, con una targa su cui erano ironicamente riportate le seguenti parole in latino:
Telesphorus Fini mutinensis caupo valde primus quod nimia aqua vinum auxisset fonticulo hoc civitatem donavit
Telesforo Fini, di gran lunga il primo oste di Modena, donò questa fontanella alla città poiché con troppa acqua aveva allungato il vino